13.5.06

per quanto poco valga il mio nome tra tutti gli altri, non me l'aspettavo.
forse tutti loro mi stanno insegnando quello che lui ha sempre voluto mettermi dentro la testa.
ad ogni azione, una reazione.
e può essere arrivato il momento che io annulli dipendenze da persone che non mi appartengono più. [e poi cos'è successo. aspettami. oppure dimenticami.]
ragazzo che legge parole scritte molto molto piccole. qualche giorno di barba, mano sul mento. stringere gli occhi per focalizzare.
uomo con polo gialla. [ci rivediamo adesso, dopo quasi cinque anni.]
bambolina dagli occhi tondi molto azzurri, capelli molto biondi. mangia un pezzo di cioccolato.
un signore molto inglese prende posto accanto a me.
la ragazza molto bionda richiama la mia mente. ha un vestito molto rosa, scarpe col tacco molto azzurre. quasi tutti mangiano qualcosa, guardando altrove. notano il mio indugiare sulle loro immagini? [stammi più vicino, ora che ho paura. perchè siamo due destini che si uniscono.]
riflessa sul vetro divento a testa in giù. tottenham court road.
uno di loro ha una macchia di erba sui pantaloni.
capelli molto lunghi molto rossi sale decisa.
voglio che lui si innamori di me. sono ancora una volta egoista?
ad holborn vedo un flash da foto, ma muovo la testa troppo lentamente per riuscire ad individuare il fotografo.
la verità è che mi mancano. ma ad essere lì, appoggiata ad un tavolino quadrato in formica bianca, sarei un estranea. [sembrerà come se tu fossi qui, fossi qui con me.]
una ragazza si morde le dita. molto bella. mi chiedo perchè non l'avessi vista salire.
lo sento ancora che mi bacia sul collo.
fa molto caldo, ora. e tra qualche fermata, sarà freddo di nuovo. più di prima, addirittura.
ho un gran mal di testa. e questo è il lato sbagliato su cui scrivere.
oggi ho pensato che dovrei scrivere una lettera. via de muri, qualcosa.
ho un gran mal di testa.
bank è molto bianca. come quella mattina tornando da elephant and castle.
la prossima è liverpool street.
[io sono pronto ad asciugare ogni tua lacrima.]

3.5.06

prega Laura l'amore
l'aurora non è ancora
timida beltà

e circa da tre ore
un pianto secco fa rumore
-tic tic tac tac-
fra gola e anima.

prega Laura l'amore
sapendo che l'aurora
non lo porterà,
con tutte le sue prove
come ebbrezze nuove.

stavo senza nessuna voglia di stare, mi annusavo
le dita, per quell'odore. di mani sperate almeno un'altra
volta ancora. fuoco. rapidissimo. poi l'odio,
quello che sentivo che mi caricava addosso.
l'ho pregato. era stato lucido tutta la sera, in un
tavolo da tre nell'angolo.
più abile di un professionista.
per questo avevo pensato fosse tutto tornato come prima.
non si è incrinato, non ha esitato.
non ha esitato in nulla. un'esecuzione capitale
in perfetto stile.

una qualità che gli ho sempre invidiato.