30.10.08

che mi sia dato un sorriso. mi fumo una sigaretta.
ho bisogno di occhi dentro a occhi. mi butto sotto la doccia.
se mi tenessi per mano. mi mordo le unghie.
non posso stringere i capelli. mi mangio un pacco di biscotti.
avevamo una canzone per ogni piccola cosa. non riesco a studiare.
non ho quasi niente da dire, al telefono.
mi faccio tristezza.
perché non andiamo a vedere il mare?
non ho mai creduto a questo tipo di parole.
perché dovresti amarmi? non li metto più quei jeans neri.
e avevo paura di annoiarti, quel pomeriggio tra la sabbia.
non ho abbastanza parole.
perchè dici di conoscermi?




ridevamo tanto.

forse perchè ancora non ti amavo.

20.10.06

mi induco al sonno artificialmente.
bloop. galleggio.
15 mi piace più di 13.


è cosa buona e giusta che stasera io sia rimasta a casa,
conoscendo la mia integrità d'animo.

16.10.06

i due giorni passati con lui non riescono a saziarmi
e rimango a deglutire saliva in eccesso
leccandomi il fondo della bocca alla ricerca di sapori forti
che mi plachino l'aquolina.

8.10.06

con 13 gocce rido e vedo anche strano.
mi viene subito in mente londra.

24.9.06

spingi villiacco, che no sento amore.

3.9.06

diocane. settembre.
chissà come starei messa, se fossi ancorà là.
starei con jorge. di sicuro.
e sarei 30 chili.
invece sto qua

[cut]
che davvero non lo capisco, cosa vuole.
se vuole. o non vuole. e se è normale che tutto scorra senza elettricità. o se in mezzo ci sta la parola 'dopamina'.
o magari solamente le parole 'niente sarà come poteva essere stato'.
e il mio cervello rivela stadi sempre più inconsueti. continui sogni con visioni reali. e deja vu.
e un'indolenza che lo avvolge a corrente alterna.
e quando sono un pò ubriaca comincio a dire cose che non andrebbero dette. ma fare la puttana mi inonda di serotonina.
[poi jallo mi ha parlato, e io cado dal cielo.]

e sono belle, le mie diete che durano un giorno.

e qui c'è una mosca che gira tutto in torno alla mia testa. e mi si posa sul culo.
vorrei fosse pippo, così l'ammazzerei.

23.8.06

zero stima per persone che non sanno nemmeno tenere a bada il proprio uccello.

mi era venuto quasi da salvarla, piccola bimba viola.
perchè so quanto si può arrivare a fidarsi di lui.

ma in fin dei conti, non è più affar mio.

ora lecca dove lui cammina, piccola bimba viola.
avrai tempo per vomitare fuori fango dal tuo corpicino.

he's just a loser, credimi.

6.8.06

'ma che occhi grandi hai..'
'è per guardarti meglio, bambina mia..'



io
l e n t a m e n t e
sorrido.


29.7.06

non mi va di dormire. la stanchezza scova le più piccole crepe della mia superficie, ma la rigetto.
rinasce interesse per ogni tipo di consistenza e colore; continuo a preferire tutto ciò che al mio contatto si scioglie. non c'è senso di colpa e cio è indubbiamente male.
da qui a pochi giorni perderò la sicurezza che per ora porge il mento al cielo. di qui a pochi giorni sarà ancora terra.
immagino guadalajara molto frequentemente. ciò mi porta ad invaghirmi di ognuna delle loro vite. ritorno curiosa e puttana.
prendetemi con voi.
voglio dare al mio corpo la possibilità di affezionarsi solamente a tre diver
[maccho il foglio per aver tenuto gli occhi chiusi e quando li riapro non ricordo.]
Riempimi le crepe, sonno. E' già giorno



love and weapons kill much the same way.


13.5.06

per quanto poco valga il mio nome tra tutti gli altri, non me l'aspettavo.
forse tutti loro mi stanno insegnando quello che lui ha sempre voluto mettermi dentro la testa.
ad ogni azione, una reazione.
e può essere arrivato il momento che io annulli dipendenze da persone che non mi appartengono più. [e poi cos'è successo. aspettami. oppure dimenticami.]
ragazzo che legge parole scritte molto molto piccole. qualche giorno di barba, mano sul mento. stringere gli occhi per focalizzare.
uomo con polo gialla. [ci rivediamo adesso, dopo quasi cinque anni.]
bambolina dagli occhi tondi molto azzurri, capelli molto biondi. mangia un pezzo di cioccolato.
un signore molto inglese prende posto accanto a me.
la ragazza molto bionda richiama la mia mente. ha un vestito molto rosa, scarpe col tacco molto azzurre. quasi tutti mangiano qualcosa, guardando altrove. notano il mio indugiare sulle loro immagini? [stammi più vicino, ora che ho paura. perchè siamo due destini che si uniscono.]
riflessa sul vetro divento a testa in giù. tottenham court road.
uno di loro ha una macchia di erba sui pantaloni.
capelli molto lunghi molto rossi sale decisa.
voglio che lui si innamori di me. sono ancora una volta egoista?
ad holborn vedo un flash da foto, ma muovo la testa troppo lentamente per riuscire ad individuare il fotografo.
la verità è che mi mancano. ma ad essere lì, appoggiata ad un tavolino quadrato in formica bianca, sarei un estranea. [sembrerà come se tu fossi qui, fossi qui con me.]
una ragazza si morde le dita. molto bella. mi chiedo perchè non l'avessi vista salire.
lo sento ancora che mi bacia sul collo.
fa molto caldo, ora. e tra qualche fermata, sarà freddo di nuovo. più di prima, addirittura.
ho un gran mal di testa. e questo è il lato sbagliato su cui scrivere.
oggi ho pensato che dovrei scrivere una lettera. via de muri, qualcosa.
ho un gran mal di testa.
bank è molto bianca. come quella mattina tornando da elephant and castle.
la prossima è liverpool street.
[io sono pronto ad asciugare ogni tua lacrima.]

3.5.06

prega Laura l'amore
l'aurora non è ancora
timida beltà

e circa da tre ore
un pianto secco fa rumore
-tic tic tac tac-
fra gola e anima.

prega Laura l'amore
sapendo che l'aurora
non lo porterà,
con tutte le sue prove
come ebbrezze nuove.

stavo senza nessuna voglia di stare, mi annusavo
le dita, per quell'odore. di mani sperate almeno un'altra
volta ancora. fuoco. rapidissimo. poi l'odio,
quello che sentivo che mi caricava addosso.
l'ho pregato. era stato lucido tutta la sera, in un
tavolo da tre nell'angolo.
più abile di un professionista.
per questo avevo pensato fosse tutto tornato come prima.
non si è incrinato, non ha esitato.
non ha esitato in nulla. un'esecuzione capitale
in perfetto stile.

una qualità che gli ho sempre invidiato.

26.1.06

ora sono solo ventiquattro.
troppo pochi per riuscire a comprare tutti i regali.
troppi pochi per tornare pulita come vorrei.
ho un sacco di cose da fare.
T.U.E.N.I.F.O.R. *



telmi a sicret, ascmi a question, or lezgobec tu de staa a ar

23.1.06

mi sento chiedere cento volte al giorno -r u all right?-
non sembro a posto?
altre cento volte mi sento dire che non parlo.
-u don't say too much, ye?-
tu non parli troppo.
no.
e tu mi stai frustrando.




[like eating glass]

22.1.06

u r so quiet today.
e sai cosa dico?
meno ventotto.




telefonata triste.
-mi porti tanti regali- è l'unica cosa che sa dirmi.
e lui accanto a lei, in silenzio.
l'odore dello zolfo ti soffoca le parole?
ich. habe. keine lust.

[mal di testa.]


19.1.06

in discesa fiato tra i polmoni. occhi su scarpe, fuori da porte. le porte scricchiolano se le apri, se non le apri non schricchiolano affatto. porte che non apri, allora apri mani.
apri.
in salita fumo tra i polmoni. occhi su scarpe, fuori da porte. le porte si chiudono se ti fermi davanti, se non ti fermi davanti non si chiudono affatto. porte che non chiudi.
allora chiudi i pensieri.
chiudi.


in questi giorni c'è un pensiero che non penso.

19.12.05

sfili nastri di raso? penso che non puoi permetterti di richiedere attenzioni.
[una volta mi mordevi la lingua] rompere le bustine con lo zucchero di canna dentro. quando le premi forte forte e lo zucchero a cubettini minuscoli buca le bustine.

sono sempre marroni le bustine di zucchero di canna.

il bicchiere di carta della mia daboltòl ciocòleit wit wippdcrìm, è vuoto.

9.12.05

cosi quando rompi l'equilibrio. quando ti concedi il lusso di scomodare i demoni della pace e gli angeli della guerra, ad una distanza troppo breve di tempo gli uni dagli altri.le gambe decidono di non reagire, giusto per farti intendere che la responsabilita' cade solamente su di te. in quanto arbitro hai il dovere di mettere fine allo scontro e assegnare la medaglia al legittimo vincitore.majcol dall'altra parte della sala si ritrova ad essere nella mia stessa posizione e senza voltarsi percepisce la mia difficolta'.la scelta si posa mezza nella sua mano mezza nella mia, cosi' arrivano altri cinque giri di corsa, esattamente uguali a quelli di prima.seguo la sua traiettoria, l'aria che fende per primo, schivo le stesse persone per non perdere tempo e acquistare ancora velocita'. al quinto giro ci perdiamo, forse io ho corso troppo, forse lui ha fatto mezzo giro piu' di me e adesso e' nell'esatta altra meta' del cerchio. quindi mi fermo, ma senza nemmeno preoccuparmi. ho la certezza che potra' percepire di nuovo.pochi minuti e viene a prenderci tutti, per portarcdi nella sua meta' di cerchio.uno di fronte all'altro ci completiamo i movimenti a vicenda, occupa lo spazio in cui lascio il vuoto io, colgo il frame che non sente lui.qui, e' qui che si cristallizza tutto.mi ha concesso il potere di non farmi scalfire.e nemmeno quando cri mi spara, in quell'angolo che tu chiami tra il cuore e la testa.in fondo e' un proiettile che senza dubbio mi merito. abbiamo sfere di perfezione diverse, questa notte ce le siamo costruite minuziosamente intorno a noi stessi. chi leccandosi la base del pollice, chi frazionando adrenalina solida. cercando di fondere insieme ho infranto la sua. in fondo e' un proiettile che stanotte mi merito.

3.11.05

quando i sogni nemmeno son qui..